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La mostra Gucci Vision a Firenze

Il brand festeggia i 102 anni con un omaggio ai suoi modelli iconici

di Angelica Eruli
Tempo di lettura: 2 minuti

Non si compie 102 anni tutti i giorni e, soprattutto se sei la maison più amata dagli italiani, devi organizzare qualcosa di sensazionale. Gucci, una delle case di moda con la miglior reputazione, ha organizzato “Gucci Vision” una mostra che celebra le sue creazioni più iconiche, prima tra tutte la Bamboo Bag. 

 

Nella meravigliosa cornice di Firenze, proprio dove tutto ha avuto inizio, il brand del gruppo Kering ci ha proposto un viaggio nelle sue creazioni e alla riscoperta della maestria artigianale che la maison ha sempre assicurato ai propri clienti. I vari direttori creativi – da Tom Ford e Frida Giannini ad Alessandro Micheli – hanno saputo declinare, sebbene in modi diversi, l’anima autentica di Gucci. 

Ho visitato la mostra per voi

Con il team di Iconic Image abbiamo partecipato alla mostra Gucci Vision a Firenze, a pochi giorni dall’inaugurazione che si è tenuta il 14 giugno 2023. 

A pochi passi dalla centralissima Piazza della Signoria, l’itinerario della mostra ci ha accolto con un’atmosfera in pieno stile Gucci: accogliente, ma lussuosa e immersiva. 

La sala Metaverse e i progetti gaming by Gucci

L’itinerario della mostra si apre con una cronologia illustrata sulle scale che portano a otto sale tematiche. Come poteva mancare un’apertura con un riferimento tech? “Metaverse” ha una poltrona da gaming di ultima generazione che mostra le iniziative della maison in questo ambito: Gucci town su Roblox, Gucci Vault Land in The Sandbox e Otherside Relics by Gucci, realizzato in collaborazione con Yuga Labs

 

Stars, una gallery di celebrities 

La seconda si chiama sala “Stars e celebra il rapporto con le celebrities, un asset sul quale Gucci ha puntato moltissimo negli ultimi anni. Qui abbiamo rivissuto attraverso una gallery davvero accurata dai primi incontri di Guccio Gucci con l’alta società all’hotel Savoy a Londra, ai look per il jet set internazionale dagli anni ’50 fino a oggi: tra specchi e schermi digitali spiccano nove abiti su misura creati per star del cinema e della musica. 

 

Travel, il DNA Gucci dalle origini a oggi 

Si passa poi a “Travel”, la sala dedicata alla vocazione per il viaggio che ha caratterizzato la maison fin dalle sue origini: ricordiamo, infatti, che Gucci inizialmente era un brand di valigeria e solo successivamente, dato lo stretto rapporto con il mondo dei pellettieri fiorentini, decise di ampliare i prodotti anche alle borse prima, alle calzature poi e anche all’abbigliamento e agli accessori in ultimo. Peraltro, questa vocazione continua a portare fatturato all’azienda, basti pensare alla recente campagna pubblicitaria con Rayan Gosling

La sala Icons e l’omaggio alla Bamboo Bag

La sala Icons è una vetrina per le tre creazioni leggendarie: Bamboo (1947), Horsebit (1955) e la Jackie (1961). 

La sala dedicata alla bamboo Bag è quella che ci ha colpito di più: nella celebrazione dei quasi 8 decenni di questo suo modello si insiste sulla coltivazione della pianta e il processo di lavorazione del bamboo dall’arbusto al manico. 

 

Bisogna ricordare che il manico di bambù sagomato e brunito, oggi iconico, in realtà è stato inventato da Guccio Gucci per risolvere un problema: la scarsità di materiali durante il dopoguerra. Oggi il Bamboo è una pianta particolarmente resistente e che non ha bisogno di molta acqua per poter crescere rigogliosa: ecco quindi che si annovera tra i materiali più ecosostenibili per la filiera produttiva del mondo della moda. Amatissima da personaggi politici e del mondo dello spettacolo, ha occupato un posto speciale nel cuore della Principessa Diana. 

 

Nella sala sono esposte diverse borse Bamboo del passato e del presente, creando uno spazio dal quale emerge chiaramente come questo accessorio abbia trasceso le proprie origini come soluzione pratica, diventando metonimia e metafora della creatività che contraddistingue la Maison

Le sale Codes , Fashion, Flora

La sala Codes è, tra tutte, la sala che assicura un’esperienza più immersiva, quasi caleidoscopica. Appena si entra si è circondati da motivi ed emblemi delle giraffe. La lettera G con le sue numerose varianti, dal monogramma all’incrocio GG, il morsetto equestre e il nastro Web. Non deve sorprendere il riferimento alle giraffe, dal momento che già nello spot del 2016 erano comparse insieme ad altri animali della savana.

Fashion invece è dedicata ai look scelti dall’archivio situato a Firenze a Palazzo Settimanni, disposti in modo da creare coppie di modelli in dialogo tra loro. Gli abiti vanno dagli anni ’60 ai giorni nostri, e rivelano come i direttori creativi si siano impegnati in ‘conversazioni’ avanti e indietro nel tempo. Iconico è il completo in velluto rosso di Alessandro Michele che riprende la versione di Tom Ford

 

Infine la sala Flora esplora l’iconico motivo commissionato da Rodolfo Gucci a Vittorio Accornero de Testa nel 1966.

 

Perché ci è piaciuta

Passo dopo passo, Gucci Vision ci ha accompagnato attraverso un percorso di scoperta che stimola e arricchisce il visitatore. Il visitatore che termina una mostra che potremmo definire un parco giochi sensoriale e per le emozioni, rimane esterrefatto da come Gucci sia rimasto all’apice della creatività e delle qualità del settore del lusso per oltre un secolo, grazie ai suoi modelli iconici (abilmente riproposti e modernizzati da direttori creativi) che non sono stati solamente uno specchio dei tempi, ma li definiscono. 

 

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