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Williams: sembra una favola medievale, ma in realtà sono le vicende di casa Louis Vuitton, una delle maison più apprezzate e blasonate del mondo dell’alta moda.
Louis Vuitton, dove eravamo rimasti
Era il 28 novembre 2021 quando si è spento, prematuramente, Virgil Abloh che, tra l’altro, era anche Art Director di Louis Vuitton, gettando la maison in un momento di profonda difficoltà. Non era tanto a preoccupare la capacità di attirare un nuovo stilista competente, ma trovare un profilo che potesse accogliere l’ingombrante eredità di Virgil, la sua personalità e il suo essere assolutamente schierato nella questione dei diritti delle persone di colore in America e non solo.
A rendere ancora più complesso questo puzzle, bisogna considerare che Virgil è mancato in un momento di grande ricambio di Art Director nell’alta moda. Solo per citare due casi eclatanti: le dimissioni – per quanto annunciate – di Alessandro Michele e la decisione di Trussardi di cedere la maggioranza.
Nel frattempo la maison aveva affidato l’ultima collezione maschile al designer americano Kid Super, temporeggiando sulla decisione definitiva, prendendo sostanzialmente tempo. Era chiaro a tutti che non sarebbe stato lui l’erede di Abloh.
Perché Pharrell Williams
È bene chiarirlo da subito: Pharrell Williams nasce come cantante e la sua sensibilità musicale gli ha permesso di emergere. La sua innata tendenza verso il mondo della moda ha sicuramente giocato a suo favore, insieme alla nomina di “Best Dressed Man in the World” da Esquire nel 2005.
La scelta non è stata presa alla leggera, tanto che la notizia è stata annunciata su Le Figaro, dal nuovo CEO della maison francese, Pietro Beccari (ex casa Dior).
“Sono felice di vedere Pharrell tornare in casa, dopo le nostre collaborazioni nel 2004 e nel 2008 per Louis Vuitton, come nuovo direttore artistico uomo”.
Come si è letto nella paginata, la visione creativa della linea uomo di Pharell segue la linea delle multipotenzialità che era stata intrapresa da Abloh.
Pharrell Williams però viene da un contesto diverso, non può contare su un passato di collaborazioni come stilista in altre roboanti maison di moda e soprattutto non è mai stato al timone di un brand proprio (come invece aveva fatto Virgil Abloh con Off White).
In realtà però, il celebre artista di 49 anni è un volto ben noto nel mondo della moda, un habitué non solo delle prime file delle sfilate, ma anche un ambasciatore di prestigiosi marchi di moda come Chanel. “La sua straordinaria visione creativa andrà sicuramente a condurre Louis Vuitton verso un nuovo, entusiasmante capitolo”, ha proseguito il nuovo CEO.
La sua presenza rappresenta un’opportunità unica per la maison, una fusione tra l’eleganza senza tempo e la rivoluzione artistica, capace di ridefinire gli standard del lusso e dell’innovazione. Il suo contributo promette di trasformare il brand, aprendo le porte a nuove prospettive, stili audaci e una rinnovata emozione che conquisterà il cuore di ogni appassionato di moda. L’incontro tra l’arte del musicista e l’eccellenza di Louis Vuitton darà vita a un nuovo scenario di puro incanto, una sinfonia di moda senza precedenti.
Un esordio da influencer
Pharrell è il secondo stilista afroamericano, dopo il suo predecessore, alla guida di un brand di lusso del gruppo e ha esordito in un modo che difficilmente ci dimenticheremo.
Lasciamo parlare i numeri: la sfilata è stata presentata a Parigi durante l’ultima fashion week maschile e ha superato il miliardo di visualizzazioni, una cifra record per un debutto. Dopo lo show, inoltre, Louis Vuitton ha raggiunto i tre milioni di abbonati su YouTube, diventando il marchio di lusso più seguito della piattaforma.
Ma vediamo meglio la strategia che è stata studiata nei minimi particolari per assicurare un successo così straordinario. Prima di tutto la collezione primavera-estate 2024, presentata sul Pont Neuf di Parigi, ha ottenuto precisamente 775 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo sulle piattaforme di Louis Vuitton. A queste si aggiungono altre 300 milioni di visualizzazioni video, poi, sono state registrate su vari account di stampa.
Ma a portare Louis Vuitton nell’empireo ci sono state le star presenti al front row per sostenere Pharrell: JAY-Z, che si è esibito dopo lo show per gli ospiti, Beyoncé, Rihanna, A$AP Rocky, Zendaya, Kim Kardashian e Jared Leto.
Insomma, alcuni potrebbero dire: la tempesta perfetta.
Il direttore creativo ai front row dei competitor
Al di là dei numeri da capogiro c’è un altro fatto che non rende Pharell Williams inquadrabile in nessuna delle caselle che conosciamo. Non contento della performance da più che influencer (che era già prima della direzione creativa in Louis Vuitton), Pharrell ha partecipato alle sfilate di altre maison che lo hanno invitato, andando contro a qualsiasi etichetta non scritta del mondo della moda.
E non solo lo ha fatto, ma non si è peritato di dare nell’occhio: le sfilate della settimana della moda maschile a Parigi sono state l’occasione per consolidare la sua immagine pubblica fatta di occhiali di Tiffany tempestati di diamanti e una borsa gialla del modico valore di 1 milione di dollari.
Non è una borsa casuale, ma La sua borsa ossia quella che ha rilanciato con una campagna mass che ha come testimonial Rihanna incinta: una rivisitazione del classico modello Speedy tanto amato da Audrey Hepburn e che adesso si presenta in una forma diversa e moderna.
Testimonial e brand ambassator Louis Vuitton di questa estate
Se è chiara la scelta di Pharell Williams, diventano lapalissiane anche quelle degli altri volti noti che ruotano intorno alla maison.
Prima tra tutti una fiera Rihanna che si mostra con il pancione in un contesto urbano come testimonial della nuova Speedy (in giallo e rosso): anche lei, come Pharell e Abloh prima di lui, è una donna di colore – privilegiata, ma pur sempre di colore – e questo chiarisce l’apertura della maison a certi mercati e la posizione verso questioni razziali in America: Black Lives Matter. Rihanna è incinta, e quindi segna anche un nuovo target, da sempre molto amato dalla casa di moda, ma che ora viene esplicitato.
A pochi giorni di distanza è stato annunciato anche il nuovo ambassador Louis Vuitton, Carlos Alcatraz: è il più giovane numero uno nella storia del tennis e si è fatto breccia nel cuore del grande pubblico grazie alla passione per lo sport, ma anche per il suo grande carisma. Blasonatissimo – ha vinto il suo primo Grande Slam agli US Open nel 2022 e ha conquistato il titolo ATP 1000 nel 2023 a Indian Wells e Madrid – e ha solo 20 anni.
Louis Vuitton lo ha scelto perché è essenzialmente giovane (cercando di entrare sulla scia di Gucci), ambizioso e si impegna per essere un’eccellenza, esattamente come la maison francese.
La direzioni è evidente: puntare su personaggi giovani – Alessandro Michele docet – e affermarsi ancora di più su un mercato del lusso sfrenato, strizzando l’occhio all’alta gioielleria: in fondo la speedy, una delle borse più grandi delle collezioni, è costata 1 milione di dollari, non così tanto in proporzione alla borsa più piccola della maison venduta a a 63.000€.