Sommario
I consigli di Ilaria Marocco, Business Dresscoder, specializzata nella gestione dell’immagine pubblica.
L’immagine non è mera superficie, è un filtro attraverso cui passa la nostra essenza. Impara ad usarla per mostrare i tuoi lati migliori. Con l’abbigliamento mettiamo in atto un vero processo comunicativo scegliendo accuratamente gli indumenti con la stessa cura con cui scegliamo le parole. E poco c’entra il contenuto se il contenitore non è accattivante, ecco perché.
I codici dell’abbigliamento
I capi che indossiamo comunicano basandosi su convenzioni e codici robusti, intoccabili, quasi atavici. Alcuni sono oggettivi, altri prettamente soggettivi. In entrambi i casi non rispettarli genera l’allontanamento dal gruppo sociale con cui si sta interagendo. Un abito racconta professione, sesso, età: sono segni artificiali prodotti dall’uomo, stratificati nella testa e attraverso cui tutti noi, istintivamente, facciamo la radiografia a chi abbiamo davanti. Vedendo un uomo in giacca e cravatta darai per scontato di avere davanti un professionista non un frate, la tua cultura tenderà ad inserirlo in una categoria di persone con un determinato tipo di lavoro, di reddito, di status sociale. Oggettivo. Allo stesso modo il tuo giudizio soggettivo influirà sulla tua stessa percezione di un capo e sull’immagine che ti restituisce, ne verrai condizionato in prima persona e di conseguenza condizionerai l’interlocutore. Soggettivo.
Cosa succede quando una persona ci guarda? (e viceversa)
La risposta risiede nei neuroni specchio, una classe di neuroni motori che si attiva involontariamente quando un individuo esegue un’azione finalizzata o quando vede un altro compiere la stessa azione.
Istintivamente tendiamo a fidarci maggiormente di ciò che conosciamo, il cervello verifica e cerca conferme riguardo ciò che pensa e lo fa, spesso, per darsi ragione su ciò che ritiene vero. Questo screening viene attuato attraverso dei parametri valutativi inconsci insiti in ognuno di noi.
Consiglio: vuoi generare uno stato di fiducia ed essere “riconosciuto” dall’inconscio del tuo interlocutore? Richiama alcuni elementi visivi che utilizza lui: utilizza spesso la pochette? Riprendi quel dettaglio e indossala anche tu. Una donna solita utilizzare foulard? Hai un punto di contatto da inserire nel tuo outfit.
I parametri valutativi dell’essere umano
Anni di studio e di approfondimenti mi hanno condotto ad identificare 4 parametri valutativi. Prendi consapevolezza e volgi in tuo favore il primo parametro valutativo inconscio dell’essere umano: il pregiudizio.
Il PreGiudizio è un giudizio anticipato, dato prima di conoscere. Non entra nel merito del contenuto: conta l’impatto, se il nuovo interlocutore non colpirà subito la nostra attenzione, non saremo motivati a dedicare energia ad approfondire la conoscenza per entrare nel contenuto. Il pregiudizio può trarre in errore? Certo! Per questo è importante riconoscerlo come fenomeno istintivo governato per lo più da stereotipi.
Consiglio: Individua il messaggio che vuoi trasmettere e rendilo concreto attraverso l’uso dell’abbigliamento. In linea generale le persone ben vestite vengono inconsapevolmente considerate più credibili. Questo perché il cervello è fondamentalmente pigro, tende a semplificare informazioni e stimoli in base al suo know-how. Dai attenzione a ciò che indossi ed al contesto in cui lo indossi. Un esperimento degli psicologi del Laboratorio delle Tecniche di influenza di Vannes vede un ricercatore rubare un disco in un negozio davanti ad altri clienti. Una volta lo ruba vestito in jeans e sneakers, un’altra indossa giacca e cravatta. Risultato: il 35% dei clienti segnalano il furto del ricercatore vestito casual, solo l’11% dell’altro. Stereotipo: abbigliamento curato significa persona perbene.
Consiglio: Il pregiudizio si crea per il 55% dalla comunicazione non verbale, questo conferma quanto la percezione visiva sia fondamentale. Ogni elemento concorre ad innescare una reazione immediata ed inconscia quindi cura ogni aspetto della tua immagine (acconciatura, modello, taglio, tessuti, colori, accessori) e chiediti: qual è l’obiettivo della mia comunicazione?
- Vuoi essere ascoltato? Veicola l’attenzione sul viso: indossa abiti lineari, sobri, dal fit perfetto. Per l’uomo va bene il 3 pezzi con massima cura del nodo della cravatta. Per la donna il tailleur con massima attenzione ai capelli, possibilmente raccolti in un’acconciatura tirata e ferma ed un trucco mediamente intenso. Evitare assolutamente: colori sgargianti, scollature, accessori estrosi, abiti stropicciati o di taglia non corretta.
- Vuoi farti notare? Allora via libera a papillon, colori sgargianti, fit sbagliato, fantasie a contrasto, tessuti inconsueti e dettagli estrosi.