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I dati sul mercato vintage e second hand

Il Rapporto Nazionale 2024

di Angelica Eruli
4 min

Negli ultimi anni, il mercato del second hand in Italia ha visto una crescita esponenziale. Secondo il Rapporto Nazionale 2024, sono stati venduti milioni di articoli, con un incremento significativo rispetto agli anni precedenti. Questo fenomeno è trainato non solo dalla crescente consapevolezza ambientale, ma anche dall’interesse per il risparmio economico e per l’unicità dei capi vintage.

Le piattaforme online e i negozi fisici specializzati hanno registrato un boom di vendite, superando le 63.000 tonnellate di articoli venduti. L’industria del second hand sta quindi diventando un pilastro del commercio italiano, riflettendo un cambiamento nelle abitudini di consumo e nelle priorità dei consumatori.

I dati sul mercato di second hand 2024

Il mercato del second hand in Italia sta vivendo un vero e proprio boom, confermato dai dati del Rapporto Nazionale 2024. Questo settore ha visto un incremento esponenziale delle vendite, spinto dalla crescente consapevolezza ambientale e dal desiderio di risparmio. Ma non è solo una questione di numeri: il second hand sta ridefinendo le abitudini di consumo e rappresenta una risposta concreta ai bisogni di sostenibilità e unicità.

Nel 2023, sono stati venduti milioni di articoli di seconda mano, con un aumento notevole rispetto agli anni precedenti. In particolare, le vendite hanno superato le 63.000 tonnellate di articoli, un traguardo che sottolinea l’importanza crescente di questo mercato. Piattaforme online e negozi fisici specializzati hanno giocato un ruolo cruciale in questo successo, rendendo il second hand accessibile e alla moda.

In particolare, secondo Bcg il mercato della moda “usata” – che ad oggi vale 110 miliardi – crescerà del 20-30% all’anno per i prossimi tre anni. Ed è un banco di prova per i marchi del lusso – che devono esserci, ma devono capire bene come farlo – e retailer (con rischi inferiori).

La grande sfida è per il mercato del lusso

Il mercato del second hand di lusso, noto anche come pre owned e pre loved, ha raggiunto cifre straordinarie, valutato tra i 100 e i 120 miliardi di dollari per abbigliamento, calzature e accessori. Questo settore ha beneficiato notevolmente dall’ascesa di piattaforme come Vestiaire CollectiveTheRealRealRebelle e Rebag.

Vestiaire Collective, ad esempio, ha acquisito l’americana Tradesy nel 2022, mentre Vinted ha acquistato Rebelle per circa 300 milioni di euro.

Guia Ricci e Filippo Bianchi, managing director e partner di Boston Consulting Group (BCG), sottolineano che il mercato del second hand sta crescendo a ritmi doppi o tripli rispetto a quello primario. Le proiezioni indicano una crescita annua del 20-30% nei prossimi tre anni, grazie anche alla semplificazione dei processi resa possibile dalle piattaforme digitali.

Le ragioni del successo

Le ragioni dietro questa crescita sono molteplici. Prima di tutto, c’è una maggiore consapevolezza ambientale tra i consumatori. Acquistare articoli di seconda mano è visto come un modo per ridurre l’impatto ambientale, evitando che prodotti ancora utilizzabili finiscano in discarica. Questo comportamento virtuoso si traduce in un minor sfruttamento delle risorse naturali e una riduzione delle emissioni di CO2 legate alla produzione di nuovi articoli.

Il risparmio economico è un altro fattore determinante. In un periodo in cui l’economia mondiale è segnata da incertezze e crisi, comprare second hand offre un’opportunità concreta di risparmio. Gli articoli di seconda mano spesso costano una frazione del prezzo degli equivalenti nuovi, permettendo ai consumatori di accedere a prodotti di qualità senza spendere una fortuna.

Il ritorno della moda vintage

Ma non è solo una questione di sostenibilità e risparmio. Il fascino del vintage e dell’unicità gioca un ruolo fondamentale. Molti consumatori sono attratti dall’idea di possedere capi unici, spesso con una storia alle spalle, che si distinguono dalla massa dei prodotti standardizzati. Questo desiderio di distinguersi e di esprimere la propria individualità attraverso il proprio stile ha alimentato la domanda di articoli di seconda mano.

Le piattaforme online come VintedDepop e Subito.it hanno reso l’acquisto e la vendita di second hand estremamente semplici e accessibili. Queste piattaforme offrono una vasta gamma di prodotti, dai vestiti agli accessori, dagli elettrodomestici ai mobili, consentendo a chiunque di trovare ciò che cerca. La facilità d’uso, unita alla sicurezza delle transazioni, ha contribuito a fidelizzare un numero crescente di utenti.

Il second hand non solo online

Anche i negozi fisici stanno beneficiando di questa tendenza: mercatini dell’usato, negozi vintage e charity shop stanno spuntando in tutte le città italiane, offrendo esperienze di acquisto uniche e spesso più personali rispetto ai grandi centri commerciali. Questi luoghi non sono solo negozi, ma anche punti di incontro e di scambio, dove le persone possono condividere storie e scoprire tesori nascosti.

Il fenomeno del second hand sta quindi rivoluzionando il modo di fare shopping, con benefici tangibili per l’ambiente, l’economia e la società. I consumatori italiani stanno dimostrando che è possibile fare scelte di acquisto più responsabili senza rinunciare allo stile e alla qualità. Questo trend, che si sta affermando sempre di più, potrebbe rappresentare una delle risposte più efficaci alle sfide ambientali ed economiche del nostro tempo.

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