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Un grande classico di tutti i tempi: il tailleur

Dalle origini a oggi: come sceglierlo in base a bodyshape e occasione d’uso

di Federica Natale
3 min

Dalle origini come simbolo di ribellione ed emancipazione, il tailleur femminile ha attraversato numerose trasformazioni adattandosi ai cambiamenti della società e della moda. Oggi è un elemento versatile e multifunzionale del guardaroba delle donne, capace di veicolare professionalità e forza ma anche eleganza e femminilità.

Un’invenzione che ha fatto la storia

Il tailleur nasce intorno al 1880 per mano del sarto britannico John Redfern; fu lui a creare il primo “Tailor-made”, caratterizzato da una giacca strutturata abbinata a una gonna lunga. E’ il periodo in cui le donne iniziano ad abbandonare le mura domestiche per vivere la quotidianità cittadina, necessitando di maggiore movimento.

Da quel momento le sue evoluzioni furono molteplici: dal tailleur di Coco Chanel in jersey, comodo elegante e confortevole, al modello rappresentativo del New Look di Dior, che esalta la silhouette femminile con giacche strette in vita e gonne voluminose, per arrivare poi al tailleur degli anni ’80, dalle spalle strutturate e i pantaloni dritti con un forte rimando all’immagine maschile.

Oggi il tailleur è un capo fortemente dinamico, rivisitato da diversi brand come Stella McCartney, Giorgio Armani, Max Mara, Kiton e YSL che abbracciano una grande varietà di interpretazioni rendendolo adatto a ogni silhouette e occasione d’uso.

A ogni bodyshape il suo tailleur

Vediamo insieme una panoramica di vestibilità, valorizzanti per le varie bodyshape:

  • Rettangolo: per chi possiede una fisicità asciutta consiglio un tailleur dalle linee pulite altrettanto asciutte, monopetto o doppiopetto, con pantalone dritto, anche capri o gonna longuette.
  • Triangolo Inverso: se l’obiettivo è quello di camuffare l’ampiezza delle spalle allora è meglio scegliere un modello destrutturato, con spalline sottili, monopetto lasciato aperto. Ottima la giacca dalla linea sciancrata o, perché no, con un peplo se si vuole ricreare un punto vita poco presente. Il pantalone asciutto e dalla linea dritta, a vita regolare, metterà in risalto le gambe.
  • Triangolo: questa silhouette necessita invece di dare più struttura alla parte superiore, ecco che le spalline imbottite risultano utili allo scopo. La lunghezza della giacca è fondamentale, non dovrà cadere sul fianco ma piuttosto bypassarlo o fermarsi prima, evidenziando il punto vita. Il pantalone sarà morbido e fluido e non troppo fasciante.
  • Ovale e Cerchio: figure caratterizzate da un addome più pronunciato, indossano divinamente giacche morbide lasciate aperte, con spalline strutturate se serve. Una longuette o un pantalone asciutto completeranno il look valorizzando le gambe.
  • Clessidra: il punto vita è il suo focal point, da mettere in evidenza con giacche avvitate monopetto o con fusciacca, accompagnate da una gonna ad anfora con cinturino oppure un pantalone morbido che accarezza le gambe.

Attenzione ai tessuti

Il tessuto gioca poi un ruolo fondamentale per l’occasione d’uso. Il fresco lana è il tessuto perfetto per le occasioni più formali, indossabile in contesti lavorativi. Il velluto liscio e il raso rendono il tailleur più elegante, adatto a eventi serali. Il lino, jersey e viscosa, soprattutto se accompagnati dalle sneakers e da una vestibilità più over, caratterizzano un look più fresco e comodo.

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