Sommario
Il layering, meglio conosciuto come la tecnica del “vestirsi a strati”, è la capacità di sovrapporre capi d’abbigliamento non solo per proteggersi dal freddo, ma anche e soprattutto per mostrare il proprio stile.
Quando ben eseguito infatti aggiunge dimensione, profondità e texture al look, rispecchiando la personalità di chi lo indossa.
La tecnica del layering può essere effettuata sia nelle stagioni più fredde che in quelle più tiepide, giocando con un diverso numero di sovrapposizioni e tessuti, tenendo conto della propria fisicità e trovando il giusto equilibrio tra funzionalità e stile.
Vestiti a strati, si, ma come?
Indossare più strati di vestiti porta inevitabilmente ad allargare la figura; in questo articolo vediamo insieme qualche consiglio su come calibrare la stratificazione sulla base della scelta dei tessuti.
- Per chi possiede una figura androgina ed esile e ha necessità di dare struttura al busto e alle spalle, la tecnica del layering è perfetta. Consiglio di iniziare indossando il capo dal tessuto più leggero e sottile, aumentando lo spessore man mano. Ricorda che anche il soprabito è uno strato, quindi tienilo in considerazione nella costruzione del look. Per questo tipo di silhouette è possibile giocare anche con strati dello stesso spessore (come t-shirt + manica lunga).
- Lo stesso vale per chi desidera bilanciare un fianco più abbondante delle spalle. In questo caso la scelta vira su tessuti più grossolani e strutturati, come maglie di lana + denim o blazer con spalline.
- Chi possiede un busto importante sarà invece valorizzato da non più di 2 strati di tessuti sovrapposti, leggeri e sottili come vicosa, lino, voile, lana extrafine. In questo caso giocare su un abbinamento tono su tono o monocromatico è una scelta vincente.
Layering e stile
Dal punto di vista stilistico esistono molteplici combinazioni che permettono di padroneggiare il layering con consapevolezza ed eleganza, avendo come punto di partenza l’accortezza di indossare tessuti confortevoli e traspiranti a contatto con la pelle, come il cotone, il bamboo, il lino o la viscosa.
- Per chi ama uno stile sofisticato, pulito e raffinato la parola d’ordine è sottrazione: pochi capi ricercati dalle linee essenziali e dai tessuti pregiati. Un dolcevita in cachemire sottile o misto lana-seta, abbinato a una camicia con bottoni gioiello e una giacca più o meno fluida. I colori saranno tendenzialmente neutri.
- Chi possiede uno stile creativo vedrà nel layering la possibilità di sbizzarrirsi con le sovrapposizioni più disparate in termini di tessuti, colori e fantasie. Via libera a pattern sovrapposti e palette di colori complementari e audaci, il tutto però legato da un filo conduttore che può essere una tonalità ricorrente o una tipologia di finish, per evitare che l’aspetto complessivo possa risultare troppo confusionario.
- Un effetto originale è dato anche dal layering asimmetrico, caratterizzato dalla sovrapposizione di capi dai tagli particolari e lunghezze diverse, come un maglione cropped sopra una camicia lunga o una maglia dal taglio obliquo sopra un abito.
- Per un effetto più delicato e chic, consiglio di sovrapporre capi appartenenti alla stessa famiglia cromatica. Partendo da un beige chiaro come base, è possibile aggiungere strati in marrone e cammello per un look monocromatico ma ricco di profondità. Questo tipo di layering è ideale per chi cerca un look elegante, classico e senza tempo. Per dare tridimensionalità alla figura consiglio di giocare con varie texture, più lucide o opache a seconda se si vuole mettere o meno in risalto la zona.