Sommario
Come scrisse Oscar Wilde, “All’improvviso l’estate crollò nell’autunno.”
L’autunno è arrivato con i suoi vestiti più tipici, con una palette di colori che sfida la routine, catapultandoci in tonalità di ruggine, bronzo e qualche goccia di pioggia. Passare dall’estate all’autunno non è solo un cambiamento di stagione, ma un invito a riconoscere e abbracciare la transitorietà. Questa stagione, simboleggiata dalle foglie che cadono dagli alberi , che suo malgrado coincide con l’inizio dell’anno scolastico e con il ritorno alle attività dopo la pausa estiva, invita a riflettere sulla caducità della vita e sulla fatica di ricominciare.
Io e l’arancione
Nella mia testa, ogni volta che penso all’autunno, c’è una reminiscenza probabilmente risalente alle scuole elementari “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, come Ungaretti descriveva la condizione di precarietà dei soldati al fronte…
Se dovessi pensare a che colore ha l’autunno senza dubbio direi: arancione. Anche se, qui a Milano, è molto più grigio che arancione!
L’arancione è un colore che ritorna spesso nella mia vita, forte e imponente con tutte le sue sfumature, e lo fa sempre in maniera che percepisco come forte, senza che io possa sceglierlo, senza farmi del male ma stando lì a prescindere dal mio volere. Non lo riesco ad apprezzare, ne riconosco le proprietà ma a differenza di quanto dicono le neuroscienze lo trovo bugiardo: finge di essere felice per nascondere la sua fragilità che non riesce a prendere con il giusto senso dell’umorismo nonostante ci provi.
Un colore controverso
L’arancione in effetti è un colore controverso. Molti lo associano a immagini di netturbini, ambulanti o persino ai costumi di Halloween, facendolo percepire come “cheap” e poco sofisticato. Tuttavia, l’arancione è anche simbolo di calore e vitalità, capace di trasmettere energia e positività. Le neuroscienze confermano che questo colore può stimolare emozioni gioiose e favorire la socialità, stimolando la produzione di serotonina.
È il colore della comunicazione e unendo l’attivazione tipica del rosso con l’energia e l’umorismo del giallo è un toccasana per coraggio e vitalità. Indossarlo significa anche sfidare le convenzioni e affrontare le proprie fragilità.
L’arancione e la moda che non è solo estetica
La moda ha la straordinaria capacità di darci la possibilità di essere noi stessi ma anche di presentare una facciata che protegge il nostro mondo interiore dalla curiosità altrui dando l’apparenza di essere immediati quando in realtà siamo nascosti, controversi, sfaccettati, usa l’arancione in modi sorprendenti. I designer reinterpretano questo colore con eleganza, creando cappotti avvolgenti, sciarpe morbide e accessori che raccontano storie di comfort e audacia. Come se l’arancione servisse a contrastare il cielo grigio, come se fosse una dichiarazione di intenti in un mondo che tende a uniformarsi. È un modo per affermare la propria individualità e abbracciare la propria vulnerabilità, trasformandola in forza.
La moda non è solo estetica, è anche un mezzo per superare le insicurezze. Indossare anche un colore tanto discusso come l’arancione può servirci per migliorare il nostro benessere ( a patto che lo percepiamo come positivo per noi). Ogni volta che scegliamo di indossare un colore che ci fa sentire bene, stiamo affermando la nostra identità e affrontando le sfide della vita con positività.
L’arancione richiede esplorazione
L’arancione inoltre invita ad esplorare la creatività , non è facile indossarlo né abbinarlo, ci richiede esplorazione, pensiero, rischio di sbagliare. Indossare l’arancione è un atto di celebrazione dell’incertezza. Scegliere questo colore ci connette con la stagione, è un invito a vivere con autenticità e a trasformare l’insicurezza in forza, con stile e consapevolezza.
Chissà se questo sarà per tutte quelle che come me non lo amano un’occasione per sperimentarne i benefici e chissà se chi lo ama già ne ha consciamente o inconsciamente già sperimentato i poteri. In qualsiasi caso buon arancione a tutti!
