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Chevalier, un accessorio da re e non solo

Da re Carlo III a Gianni Agnelli e Winston Churchill

di Angelica Eruli
3 min

Un anello vale più di mille parole? Forse nel caso dello chevalier sì e si è molto parlato di come Re Carlo III sappia sfoggiare il proprio sapendo che è parte del suo personaggio, il simbolo di una nobiltà che sa essere al passo con i tempi… o almeno ci prova.

Lo chevalier è stato il segno distintivo di chi, tra un duello e una seduta del Parlamento, doveva anche ricordarsi di sigillare documenti importanti con la ceralacca. Oggi, ovviamente, nessuno più sigilla lettere con la ceralacca, ma l’anello chevalier ha mantenuto tutto il suo fascino di status e tradizione.

Vuoi dichiarare la tua appartenenza a una famiglia blasonata o semplicemente aggiungere un tocco di aristocrazia al tuo stile? Ecco, lo chevalier è la risposta. Un piccolo pezzo di storia che fa sentire come un cavaliere dell’antica Europa, senza dover per forza imparare a brandire una spada o partecipare a una giostra. In fondo, è tutta una questione di stile… e di un pizzico di nostalgia per quando un anello valeva più di 10.000 follower su instagram.

Che significato ha l’anello chevalier?

L’anello chevalier è un accessorio che, oltre a incarnare eleganza e tradizione, è intriso di significato simbolico. Portato al mignolo, è stato per secoli in segno di appartenenza e di status, spesso utilizzato come sigillo per imprimere cera lacca su documenti importanti. L’anello non era solo un ornamento, ma uno strumento che rappresentava l’identità del suo portatore, diventando così un simbolo di potere e autorità.

Del resto, l’origine del termine “chevalier” è strettamente legata al mondo cavalleresco: tornando nell’antica Europa, erano proprio i cavalieri ad incarnare gli ideali di fedeltà, coraggio e onore che sono confluiti in questo accessorio. Lo chevalier è quindi molto più di un semplice anello: è una dichiarazione di appartenenza a un mondo aristocratico, in cui il valore personale e la nobiltà d’animo erano considerati imprescindibili. Non sorprende, dunque, che questo tipo di anello sia ancora oggi utilizzato come simbolo di prestigio e tradizione.

Come tutti gli accessori, poi, nel corso dei secoli, l’anello chevalier da uomo (rigorosamente) ha assunto diverse forme e significati. Divenuto particolarmente popolare tra l’aristocrazia inglese durante il XIX secolo, questo anello è stato portato da generazioni di nobili e, ancor oggi, è parte integrante del patrimonio culturale britannico.

I sigilli incisi sugli anelli spesso riportavano stemmi familiari o simboli personali, utilizzati per autenticare documenti ufficiali e proteggere la corrispondenza personale. In un’epoca in cui l’identità si basava principalmente sull’appartenenza familiare, lo chevalier rappresentava un potente segno di riconoscimento.

Più di recente, il fascino per l’anello chevalier da uomo e da donna non è venuto meno e il suo valore simbolico è stato rinnovato da personaggi pubblici e regnanti. Un esempio emblematico è quello di Re Carlo III d’Inghilterra, che non manca mai di sfoggiare il suo anello chevalier, uno dei suoi gioielli più iconici anche per la storia affascinante che ha, legata a doppio filo con la famiglia reale e i suoi valori di tradizione e continuità.

L’anello chevalier di Re Carlo, la nuova coperta di Linus

L’anello chevalier indossato da Re Carlo non solo un gioiello, ma è il dono speciale ricevuto da Carlo quando aveva solo ventitré anni, nel 1970. Il gioiello, in oro e con uno stemma inciso in corniola, è stato un omaggio del conte di Mountbatten, uno degli uomini più influenti e vicini a Carlo durante la sua gioventù. Questo anello rappresenta quindi un simbolo tangibile del legame con il conte, figura di riferimento per il giovane principe e, successivamente, re.

Lord Mountbatten, zio del principe Filippo e mentore del giovane Carlo, ha avuto un ruolo fondamentale nella vita del futuro re: era un uomo di grande carisma e influenza, che ha trasmesso a Carlo molti dei suoi valori e insegnamenti. Il gesto di regalare l’anello non è stato quindi casuale, ma ha rappresentato un vero e proprio passaggio di testimone, un simbolo di fiducia e stima nei confronti del giovane principe. L’anello è diventato così un accessorio immancabile per Carlo, che lo ha indossato per gran parte della sua vita pubblica.

Il design dell’anello è classico e raffinato, perfettamente in linea con il gusto di Re Carlo per la tradizione e per gli oggetti che hanno una storia da raccontare. Il sigillo inciso rappresenta lo stemma dei Windsor, un simbolo di identità e appartenenza alla famiglia reale. Questo dettaglio non è solo decorativo, ma è un richiamo costante alle responsabilità e ai doveri che derivano dall’appartenenza a una delle famiglie più osservate e rispettate al mondo.

L’anello chevalier è inoltre un segno distintivo che Re Carlo ha voluto mantenere anche in occasioni di grande rilievo, come la sua incoronazione. Questo gioiello, pur essendo piccolo e discreto rispetto alla maestosità della corona e degli altri ornamenti regali, ha un valore simbolico enorme. Rappresenta la continuità, il legame con il passato e la volontà di mantenere vive le tradizioni che caratterizzano la monarchia britannica. È un gioiello che racconta una storia di affetti personali, di legami familiari e di valori che si tramandano di generazione in generazione.

Chevalier iconici: da Gianni Agnelli a Churchill

Oltre a Re Carlo III d’Inghilterra, ci sono stati altri personaggi che hanno scelto di fare di questo anello un simbolo riconoscibile del loro stile. Scopriamo insieme alcuni degli anelli chevalier più famosi della storia contemporanea e le figure iconiche che li hanno resi celebri.

Gianni Agnelli e il suo anello da mignolo

Uno dei personaggi più conosciuti per il suo anello chevalier è stato Gianni Agnelli, l’iconico industriale italiano e presidente della FIAT. Agnelli è stato un vero e proprio maestro di stile, e il suo look elegante e raffinato è diventato un modello di riferimento per molti. L’anello chevalier di Agnelli, spesso portato sul mignolo della mano sinistra, è diventato parte integrante della sua immagine. Simbolo di appartenenza aristocratica e del suo legame con la tradizione italiana, l’anello contribuiva a completare un look inimitabile fatto di abiti su misura, cravatte sottili e camicie dalle maniche impeccabili.

Winston Churchill, sigaro e chevalier

Un altro personaggio che ha reso celebre l’anello chevalier è stato Winston Churchill: il celebre primo ministro britannico era noto per il suo carattere forte e per il suo stile personale, che includeva l’immancabile sigaro e, appunto, uno chevalier. Churchill indossava l’anello sul mignolo della mano destra, e questo accessorio, insieme al suo bastone da passeggio, è diventato uno degli elementi più riconoscibili del suo abbigliamento. L’anello di Churchill portava inciso lo stemma della famiglia, simbolo di orgoglio e legame con le proprie radici nobili.

Lo chevalier ad Hollywood

Anche l’attore americano Johnny Depp è noto per indossare un anello chevalier, e lo fa con uno stile tutto suo. Depp, con il suo look bohemien e un po’ trasgressivo, ha contribuito a riportare in auge questo gioiello, rendendolo un simbolo di originalità e spirito libero. L’anello che Depp indossa spesso è personalizzato e porta incisioni particolari, aggiungendo un tocco di mistero al suo già enigmatico personaggio. Nel mondo dello spettacolo è diventato quindi un accessorio di moda che unisce eleganza e un pizzico di ribellione.

L’anello chevalier di Karl Lagerfeld…forse più di uno insieme

Nel mondo della moda, è impossibile non menzionare Karl Lagerfeld, il celebre stilista e direttore creativo di Chanel e Fendi, tra i molti altri. Lagerfeld era noto per il suo stile unico e inconfondibile, e gli anelli chevalier facevano spesso parte dei suoi outfit. Indossava più di un anello per volta, e ciascuno aveva un design distintivo, spesso con simboli gotici o monogrammi. Per Lagerfeld, l’anello chevalier non era solo un accessorio, ma una vera e propria firma stilistica che esprimeva la sua personalità eccentrica e il suo amore per il dettaglio.

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Dove si indossa lo chevalier?

Tradizionalmente, l’anello chevalier viene indossato sul mignolo, e non è un caso. Questo dito, il più piccolo della mano, è stato scelto proprio per distinguere questo tipo di anello dagli altri tipi di anelli, spesso più vistosi e portati su dita diverse. Indossare il chevalier al mignolo ha sempre avuto un significato ben preciso: rappresentare l’appartenenza a una famiglia o a un lignaggio aristocratico, e, in passato, veniva utilizzato anche come sigillo per imprimere lo stemma personale sulla ceralacca.

Ancora oggi, indossare un anello chevalier al mignolo è un gesto che trasmette una certa eleganza e una continuità con le tradizioni nobiliari, ma al contempo conferisce uno stile distintivo e sofisticato, perfetto per chi ama esprimere la propria personalità in modo raffinato.

Perché lo chevalier va a destra?

L’anello chevalier viene spesso indossato sulla mano destra, e anche questa scelta ha una sua ragione ben precisa. La mano destra, infatti, è tradizionalmente associata all’azione, alla forza e all’interazione con il mondo esterno. Indossare l’anello chevalier sulla destra rappresenta un segno di apertura, di volontà di condividere la propria identità e il proprio lignaggio con gli altri. È un gesto che comunica sicurezza, oltre che eleganza, e per molti è anche una scelta pratica, poiché lascia la mano sinistra libera per compiti più delicati. In contesti più formali, l’anello al mignolo della mano destra è diventato un simbolo distintivo di personalità e tradizione, un modo per esprimere chi si è senza bisogno di parole.

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