Sommario
Nella mia esperienza come consulente nelle consulenze d’immagine, e non solo, sto riscontrando con piacere che numerose aziende, a prescindere dal settore nel quale operano, cominciano a percepire il bisogno di comunicare in maniera corretta il loro valore attraverso un’immagine coerente.
Smentendo qualsiasi aspettativa e stereotipo, nessuna delle imprese con cui ho avuto privilegio di collaborare appartiene al mondo della moda.
L’immagine non è moda
Un primo aspetto sul quale vorrei soffermarmi è proprio il rapporto tra immagine e moda. E,
collateralmente, con quello di bellezza che influenza in maniera consistente il rapporto tra le prime due.
Senza dilungarmi sugli aspetti storici dell’importanza dell’immagine, è importante sottolineare come oggi ci troviamo in una società iconica. Non tanto nel senso che sarà ricordata, quanto piuttosto che basa la sua efficacia sull’iconicità. Quale modo migliore di trasmettere iconicità se non attraverso le immagini? Per la proprietà transitiva, quindi, parlare di iconicità significa parlare anche di immagini.
La moda, intesa come disciplina nata per studiare e creare abiti, ha assunto valenza molto più complessa negli ultimi anni. Avvicinarsi al mondo della moda non significa, oggi, solamente toccare con mano l’atto creativo nascosto dietro un capo d’abbigliamento. Ma anche e soprattutto entrare in quelle dinamiche che influenzano il pensiero di molte persone.
Quante volte è capitato di dire “non sei alla moda”? Per indicare non solo un capo desueto indossato, ma per esprimere come la persona fosse poco al passo col tempo. La moda è anche attualità, ma prescinde dal capo d’abbigliamento indossato…. se si ha uno stile coerente ed efficace.
Comunicare con la propria immagine
Comunicare con la propria immagine non è solo un mestiere per stilisti, ma per privati e soprattutto
aziende. Non si tratta di un vezzo estetico, di una prerogativa che deve essere padroneggiata solamente da chi svolge ruoli apicali. Ma di tutti e soprattutto le aziende.
I brand,in particolar modo quando non si occupano di moda, e la mia esperienza mi ha portata a constatare proprio questo, stanno capendo l’importanza di poter inoltrare un messaggio comunicativo mirato. Soprattutto e anche attraverso l’immagine
Uno degli strumenti più immediati per poterlo fare è proprio la divisa. Questo capo d’abbigliamento è molto cambiato nel negli anni e, di pari passo, si è modificata anche la sua percezione. In passato era interpretato come un mezzo per “appiattire le persone”, limitando la loro libertà espressiva estetica. Oggi invece, fortunatamente, si sta facendo spazio la consapevolezza di come sia la punta di diamante di un’azienda. E di come tutti coloro che la possano indossare siano brand ambassador.
Si è passati quindi dal pensare alla divisa come un capo d’abbigliamento negativo, ad una nuova concezione. Infatti è concepita come uno strumento per valorizzare la persona. E, al tempo stesso, rafforzare il senso di appartenenza all’azienda e ad un gruppo di pari.
Divisa e iconicità
Perché quando si pensa alle hostess di una compagnia aerea si pensa soprattutto ai colori della loro
divisa? E perché, in alcuni casi, quando si pensa agli store manager delle grandi catene vengono in mente completi total black?
La risposta è solamente una: le divise che sono state create in maniera professionale e per rispondere ad hoc ai bisogni comunicativi dell’azienda. L’iconicità, insieme alla riconoscibilità e alla memorabilità, sono i tre elementi che rendono una divisa davvero efficace. L’unico modo per raggiungere questo obiettivo è incontrare le aziende, vedere le persone e toccare con mano i loro valori.
Allinearsi con la mission del cliente, soprattutto quando è un’azienda, permette al consulente d’immagine di rendere il proprio mestiere non solo efficace ma anche iconico. Non è questo forse il più bel mestiere del mondo?