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Negli ultimi tempi, in campo alimentare, si è sviluppata l’abitudine di ricorrere ai dolcificanti, per evitare l’eccesso di zucchero con l’idea che ogni tipo di dolcificante sia la soluzione, come un sorta di pillola magica! Ma è veramente così?
Ovviamente no!
I dolcificanti sono alternative allo zucchero comune o al miele, per esempio, ma non significa né che siano senza calorie (non tutti almeno) né che siano un prodotto effettivamente salutare. Va fatta una scrematura qualitativa del prodotto…come per ogni cosa del resto!
È necessario fare una distinzione sia sul tipo di dolcificante sia sul suo utilizzo e soprattutto sulle quantità!
I dolcificanti
Ci sono due categorie di dolcificanti: artificiali e naturali!
Un dolcificante è naturale quando si trova naturalmente in alcuni alimenti, come il fruttosio e il lattosio, o quando viene estratto da piante ed utilizzato senza essere sottoposto a un processo di raffinazione.
I dolcificanti artificiali sono invece composti chimici ma questo non significa che siano del tutto sintetici: in alcuni casi sono derivati dallo zucchero (ad esempio i polioli), o da elementi naturali, ad esempio da alcune erbe.
La caratteristica più evidente dei dolcificanti artificiali è il loro “potere addolcente” che supera di gran lunga quello del saccarosio, ossia dello zucchero bianco comunemente usato e per questo motivo, anche per preservare i sapori, è necessario usarli con estrema parsimonia. Vediamo come.
Aspartame & co.
Oggi approfondiremo la conoscenza dei dolcificanti artificiali e delle loro caratteristiche.
- Aspartame: è indubbiamente il più noto, probabilmente il più diffuso tra i dolcificanti artificiali. Il suo “potere addolcente” supera quello dello zucchero di 200 volte e la dose giornaliera suggerita non deve superare i 4 mg per chilogrammo di peso corporeo. L’aspartame è un prodotto controverso: in passato alcuni studi sulle cavie di laboratorio hanno riscontrato un legame tra assunzione del dolcificante e sviluppo di tumori. Il rischio viene considerato molto basso per l’uomo ma questi studi misero un freno al consumo di questo dolcificante. Al di là dello sviluppo di tumori, l’aspartame, può dare reazioni allergiche (con sintomi come mal di testa e orticaria), e in gravidanza e allattamento è altamente sconsigliato perché può provocare la fenilchetonuria, una malattia metabolica che provoca l’accumulo della fenilalanina, un aminoacido essenziale.
- Saccarina: il suo “potere addolcente” supera sensibilmente quello dello zucchero o del miele, (parliamo di più di 500 volte). La dose quotidiana deve mantenersi entro i 2,5 g per chilo di peso e anche in questo caso studi di laboratorio effettuati sugli animali avevano sollevato perplessità circa i possibili rischi di cancerogenicità non confermati, però, sull’uomo. Anche in questo caso, però, un uso eccessivo può provocare reazioni allergiche, in particolar modo può avere un effetto lassativo.
- Acesulfame K: possiamo considerarlo uno tra gli edulcoranti meno pericolosi poichè non viene metabolizzato dal corpo e si elimina attraverso le urine. Il suo “potere addolcente” è di 200 volte superiore allo zucchero e la dose da non superare è indicativamente di 9 g per chilo di peso. Non sembrerebbe avere particolari effetti collaterali, ma comunque rimane sconsigliato in gravidanza.
- Ciclammato: con l’aspartame tra i dolcificanti sintetici più controversi. Il suo “potere addolcente” è più modesto di quelli visti fino ad ora (“solo” 50 volte superiore allo zucchero, quindi la dose da non superare è di 7 g per chilo di peso). Secondo alcuni studi americani può provocare il cancro alla vescica nei topi e per un certo periodo era stato ritirato dal mercato per poi essere reimmesso in quanto ritenuto non pericoloso per l’uomo se consumato entro dosi consigliate. Anche in questo caso è comunque meglio evitarlo in gravidanza.
- Neotame: è il più “potente” in assoluto. Ha un “potere addolcente” circa 800 volte più dolce dello zucchero! Altro edulcorante estremamente controverso poichè derivato dall’aspartame.
- Sucralosio: è un derivato del saccarosio, il suo “potere addolcente” è di 600 volte più dolce dello zucchero anche se effettivamente porta in dote zero calorie. Nonostante ciò la dose giornaliera è di massimo 5 mg per chilo di peso.
- Polioli: sono gli alcoli dello zucchero, edulcoranti di nuova generazione, se così vogliamo dire. Sono considerati innocui, finanche benefici, in particolar modo per la salute dei denti e infatti i nomi di questi zuccheri li sentiamo spesso nelle pubblicità delle gomme da masticare: sorbitolo, xilitolo, mannitolo, smaltitolo, isomaltolo.
La prossima volta scopriremo le caratteristiche degli zuccheri naturali per poter scegliere consapevolmente la sostituzione con il prodotto migliore per la nostra salute prima che per la nostra linea.