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Essere brava non basta…

Per quanto crudo possa essere: preparati a essere giudicata

di Chiara Salomone
4 min

Per molte donne il fatto che lo stile di lavoro sia sempre più ‘business casual‘ e ‘smart casual‘ – dando loro la possibilità di riflettere la propria personalità in ciò che indossano ogni giorno è un campo minato e un lavoro in più, un impegno che richiede energia e in cui il rischio di commettere errori sembra alto e fuori dal loro controllo.

Professioniste e manager brillanti e di talento che quotidianamente devono lottare per avere opportunità e che vengono giudicate costantemente.

Il giudizio 

Una cosa su cui vengono/veniamo molto giudicate è ciò che indossano. Questo non sorprende, ma, quando durante una formazione aziendale, ho chiesto: ”su cosa temi maggiormente il giudizio degli altri?” e l’ 80% delle persone sedute in aula mi ha risposto: “sul mio aspetto”, confesso di esserne rimasta turbata.

Numerosi studi ed evidenze empiriche dimostrano che l’aspetto delle donne viene giudicato più severamente di quello di qualsiasi uomo e questo suggerisce il fatto che non solo le donne devono convivere con stereotipi e barriere di genere ma devono anche pensare a cosa indossare quando lavorano, molto più degli uomini e spesso a costo di sacrificare il proprio gusto, la creatività e il benessere.

Il peso dell’immagine

È una verità scomoda, ma è ingenuo pensare che l’intelligenza, l’abilità, il talento e il duro lavoro siano tutto ciò che conta. In verità, anche se sei talentuosa, diligente, capace, appassionata corri il rischio di essere considerata meno di quanto meriteresti se la tua immagine non dà la giusta impressione. Potresti possedere ottime capacità di leadership, ma se la tua immagine non riesce a comunicare un messaggio coerente e non riesci a dare un’impressione forte e sicura, gli altri potrebbero dubitare delle tue capacità, quindi potresti lasciar sfuggire opportunità o metterci molto più tempo a raggiungere gli obiettivi desiderati.

Questo discorso, che avrei voluto non fare, perchè lo trovo obsoleto e privo di fondamenta, rappresenta però una realtà che ancora oggi vivono la maggior parte delle donne e per quanto possiamo rifiutarla, negarla, addolcirla, desiderare che sia diversa… non cambia: l’aspetto è collegato al successo.

Cosa possiamo fare come professionisti dell’immagine?

Quello che possiamo fare è utilizzare questa triste realtà a nostro vantaggio: se la nostra immagine può essere una strategia, usiamola!

Lavorare sull’immagine per mostrare i tuoi valori e i tuoi punti di forza è possibile quando integri la valorizzazione estetica e il potenziamento delle tue risorse attraverso l’abbigliamento.

L’immagine conta e attraverso il lavoro della consulente di immagine è possibile risvegliare consapevolezza, pensiero, creatività nelle donne così che loro possano esprimere il loro pieno potenziale dimostrando quanto possano essere potenti gli abiti come strumento per aumentare la fiducia e l’impatto.

L’obiettivo non è quello di far sembrare la cliente ciò che noi ci immaginiamo, come se dovessimo farla sfilare in passerella, ma aiutarla a costruire uno stile, un guardaroba in cui lei si senta felice, coerente, piena di fiducia.

Quando questo succede, iniziano a verificarsi una serie di eventi positivi, le opportunità arrivano proprio a seguito del fatto che la loro immagine è cambiata.

Quando ci guardiamo in modo diverso e gli altri ci percepiscono diversamente cambia il loro modo di rapportarsi con noi, di percepire ciò che diciamo, di ascoltare la nostra opinione.

Vestite di sicurezza le nostre clienti hanno fatto cose che prima apparivano lontane e irraggiungibili: chiesto aumenti, ottenuto promozioni, cambiato lavoro, sono uscite con le amiche dopo tanto tempo, hanno trovato l’amore…

Tutto questo grazie a dei vestiti? ..anche… sicuramente grazie al loro potere magico di cambiare la realtà: la nostra realtà.

Citando quanto sostenuto da Alessandro Michele nel suo libro “La vita delle forme”: «Come la moda non è che l’insieme dei mezzi e delle pratiche attraverso cui una vita prova a reinventare la propria forma, così la filosofia non è che l’insieme dei desideri e delle conoscenze che ci permettono di vivere più intensamente. Per questo sono così legate. Entrambe non sono che il riverbero della materia della vita».

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