Sommario
Quando si attraversano determinate esperienze, si emerge con una visione diversa, più consapevole. Questo è particolarmente vero per il rapporto con il nostro abbigliamento. Gli abiti, infatti, non sono solo stoffe e cuciture, ma parole che parlano per noi, veicolando messaggi intenzionali o meno, sono più di semplici indumenti. Sono espressioni di chi siamo, di cosa pensiamo e di come vogliamo essere percepiti. La scelta, ormai, è nostra: imparare a leggere questi messaggi ci rende più consapevoli e ci dà la libertà di scegliere le nostre storie da raccontare, ogni giorno, con cura e intenzione.
L’abito come espressione di sé
Capire quale abito ci rappresenta è un percorso di scoperta personale. Come emerge da numerose interviste nel campo della moda, la scelta dell’abbigliamento è un atto di consapevolezza. Ogni capo che indossiamo comunica qualcosa di noi, riflettendo valori personali, sociali e culturali. Gli abiti non sono mai scelti a caso: anche la decisione di mettere la prima cosa trovata nell’armadio è una scelta comunicativa. È una dichiarazione, anche se involontaria.
La potenza comunicativa degli abiti
Gli abiti smettono di essere semplicemente tessuti per diventare parole, frasi, poesie, romanzi. Osservando la gente per strada, si leggono storie, si incontrano manifesti e proclami. Alcuni abiti ripetono messaggi vuoti, altri sono affermazioni forti, gridano chi siamo e chi non siamo. Alcuni capi sono ordinati, prevedibili, mentre altri sembrano non dire nulla, ma svelano testi nascosti sotto la superficie.
Ci sono abiti che raccontano storie del passato, riscritti da nuove mani. Alcuni vestiti pregano, altri scandalizzano, molti parlano lingue diverse o esprimono cura e protezione. Ogni abito è una parola, una voce.
La storia degli abiti: un dialogo tra noi e il mondo
Nel contesto storico, gli abiti hanno avuto un ruolo simbolico importante. Nei campi di concentramento, per esempio, i prigionieri venivano spogliati dei loro abiti e vestiti con stoffe anonime. Tuttavia, i mucchi di scarpe, occhiali, giacche e pantaloni non hanno mai smesso di raccontare le vite di chi li indossava. Gli abiti sono parole che parlano di noi a noi stessi e agli altri.
Parlano al nostro corpo, nascondendo o esaltando le nostre forme. Parlano al mondo, spesso con messaggi sovrapposti e dissonanti. La ricerca della nostra voce attraverso l’abbigliamento è una meta continua. Imparare a “leggere” e “scrivere” con gli abiti significa acquisire il potere di comunicare, scegliendo ogni volta cosa dire e a chi.
Abbiamo guardaroba pieni di parole, pronti a scrivere storie. Ogni giorno possiamo scegliere quali raccontare, intrecciando la nostra storia personale con quella degli altri. Gli abiti sono la nostra voce, il nostro messaggio al mondo.
Quale strada prendere?
Allora, se è vero che gli abiti parlano di noi, come possiamo farli parlare? E cosa distingue il messaggio dello stesso indumento indossato da due persone diverse? In che modo è possibile costruire la nostra storia attraverso i vestiti che indossiamo quotidianamente? Perchè in quel caso “la prima cosa che trovo da indossare” sarà comunque pronta a scrivere una storia.
A questo punto la scelta è tutta nostra tra uscire tra la folla senza raccontare quella storia o indossare un’identità che si fa abito.