Sommario
Nella settimana in cui si celebrano l’affetto e l’apprezzamento per i propri padri, ho pensato di dedicare l’articolo ad un accessorio maschile simbolo di stile, prestigio, autorità ed eleganza: il cappello.
Il cappello nella storia: lo status sociale
Se nell’antichità era usato principalmente per coprirsi dal sole e ripararsi dalle intemperie, col passare del tempo grazie alle sue molteplici fogge e ai materiali differenti con cui veniva realizzato, il cappello divenne quell’accessorio fondamentale per completare il look maschile, nonché simbolo di appartenenza a un determinato stato sociale.
Durante il Medioevo e il Rinascimento i cappelli, decorati con piume, gioielli e tessuti pregiati, erano sinonimo di ricchezza e potere, immancabili nel guardaroba degli uomini aristocratici e cortigiani. Era anche simbolo di rispetto e, proprio in questo contesto, l’atto di togliersi il cappello davanti a una persona di rango superiore divenne un gesto di cortesia.
Durante l’era moderna divenne un elemento chiave nell’abbigliamento formale e informale maschile e la grande varietà di stili emersa in quel periodo fece sì che ogni cappello venisse associato a un determinato contesto sociale e culturale. Ad esempio il cilindro, con la sua forma alta e senza dubbio riconoscibile, era segno distintivo dell’eleganza vittoriana mentre il Fedora, dalla falda larga e morbida, era il copricapo per eccellenza usato dagli uomini sofisticati negli anni ’30, periodo durante il quale era impensabile andare in giro senza cappello.
Usi, costumi e stile del cappello
Il cappello prevedeva dei codici d’uso ben precisi, che oggi non vengono quasi più osservati; basti pensare al gesto di toccarsi leggermente la falda inclinando il capo di fronte a un passante…molto di classe, ma senza dubbio desueto ai giorni nostri!
Se ormai il cappello non è più considerato un accessorio imprescindibile, è sicuramente un elemento che racconta molto dello stile di chi lo indossa e può fare la differenza per coloro che cercano un tratto distintivo e amano prendersi cura della propria immagine.
Quale cappello fa più al caso tuo?
Come sceglierlo? Tenendo conto delle proprie caratteristiche morfologiche, dello stile personale e dell’occasione d’uso. I modelli in lana, seta, lino e cotone sono ideali per le occasioni più formali; i primi perfetti per le stagioni fredde, gli ultimi ideali nel periodo primaverile.
Materiali come il nylon, la lycra o il bukram saranno da preferire per i modelli più sportivi come i classici berretti con visiera. E, a proposito di visiera, questa va scelta in proporzione al naso: un naso importante sarà valorizzato da una visiera lunga o falda grande. Un’eccezione sui materiali la fa il Panama, classico e informale, indossato di giorno, è realizzato dalle foglie di palma.
Chi possiede un viso allungato opterà per tutti quei modelli che non creano volumi sulla sommità del capo, come i berretti con visiera o ben calati sulla testa, il basco o la coppola.
Al contrario, la scelta di chi ha un viso rotondo cadrà sui modelli più verticalizzanti come il Fedora o il Borsalino.
Le molteplici varianti di forme e ampiezze di falde rendono il cappello l’accessorio perfetto per bilanciare le proporzioni, creando volume dove serve o nascondendo una zona più ampia del viso creando effetti ottici di camouflage.
Infine ecco un piccolo consiglio su come prendere la misura perfetta per il proprio cappello, poiché dovrà calzare in modo aderente, è opportuno scegliere la taglia giusta per non rischiare spiacevoli acquisti. Per prendere la giusta misura, basta avvolgere saldamente un metro morbido intorno alla testa partendo da mezzo cm sopra le orecchie.