Sommario
In questi giorni di regali, acquisti per le feste, cene, eventi il rischio di fare acquisti poco consapevoli è elevato e il fast fashion è diventato la norma.
Sdoganato il concetto secondo il quale cambiare idea è cosa buona, ci sentiamo sempre meno desiderosi di comprare qualcosa che sia “per sempre”. Ecco quindi che i vestiti sono diventati più usa e getta che mai.
Ma, hai mai considerato i costi nascosti dietro quei vestiti?
Il fast fashion, così come suggerisce la parola, è un modello di business nel settore della moda che consente agli acquirenti di trovare costantemente nei negozi vestiti all’ultima moda e di acquistarli a prezzi convenienti.
Il che, detto così, sembra essere molto interessante… se non fosse che prima dell’avvento del fast fashion, le linee di abbigliamento venivano lanciate due volte l’anno, oggi, i marchi lanciano nuove collezioni ogni due settimane!
Il ritmo rapido del fast fashion ha un costo, infatti, per soddisfare la domanda di abbigliamento economico ed elegante. I marchi di fast fashion spesso prendono scorciatoie quando si tratta di etica e qualità della produzione.
Sfortunatamente, questo approccio ha effetti a lungo termine sui consumatori, sull’ambiente e su altre parti interessate.
Esploriamo gli effetti di questo fast fashion che ci attira come le api sul miele.
Consumatori
Anche se gli articoli fast fashion possono costare meno, è importante considerare i problemi che ne derivano. Questi vestiti spesso non sono fatti con cura e non durano a lungo. Hai presente quella maglietta che hai comprato e che ti piaceva ma è bastato lavarla una volta ed è diventata piccola? O quel blazer costato poco, pur facendo scena, che ha perso i bottoni la prima sera che lo hai indossato? È come se questi vestiti iniziassero a cadere a pezzi dopo le prime volte che vengono utilizzati. E così, prima che ce ne rendiamo conto, stiamo comprando nuovi vestiti – di nuovo. È come se fossimo su una ruota per criceti, spendendo continuamente soldi per sostituire il “vecchio-non vecchio” con il nuovo. Questo ciclo infinito ci impedisce di ottenere vestiti di migliore qualità che rimarrebbero indossabili per lungo tempo e di uscire da questo ciclo. Inoltre a livello psicologico ci impedisce di creare un legame emotivo e affettivo con i nostri capi: già dal momento in cui li compriamo sappiamo di non doverci affezionare perchè quasi certamente ci lasceranno in poco tempo.
Inoltre, il fast fashion incoraggia gli acquisti impulsivi sulla falsa idea di fare un buon affare. Questo fa spendere soldi inutilmente e spinge ad accumulare più cose del necessario.
L’ambiente
L’industria della moda contribuisce in modo significativo all’inquinamento e ai rifiuti globali. Ogni fase del ciclo di vita della moda ha un impatto ambientale: dall’approvvigionamento dei materiali allo smaltimento dei capi di abbigliamento finiti.
Innanzitutto, la produzione tessile richiede grandi quantità di acqua, energia e sostanze chimiche. Ad esempio, materiali ampiamente utilizzati come il cotone consumano una quota significativa delle risorse idriche mondiali. Inoltre, i processi di tintura e finissaggio dei tessuti coinvolgono sostanze chimiche dannose che contaminano le fonti d’acqua e danneggiano gli ecosistemi.
Inoltre, l’elevato consumo e smaltimento degli indumenti comporta notevoli sprechi.
Ti sei mai chiesto/a cosa succede ai vestiti quando vengono buttati?
Alcuni finiscono nelle discariche, dove col tempo si decompongono, rilasciando gas nocivi nell’atmosfera. Altri vengono bruciati, contribuendo all’inquinamento atmosferico e al peggioramento del cambiamento climatico.
L’economia
La moda veloce può sembrare ottima per le persone che vogliono vestiti poco costosi, ma a lungo termine può danneggiare l’economia. I prezzi bassi dei marchi del fast fashion tendono a danneggiare le piccole imprese e gli artigiani locali.
Gli artigiani tradizionali e i designer indipendenti hanno difficoltà a tenere il passo con i prezzi bassi e la produzione di massa dei marchi del fast fashion. Per questo motivo molte di queste attività sono costrette a chiudere.
Le mie considerazioni
Ho voluto dedicare questo spazio all’argomento perché credo che sia importante trovare delle alternative anche da proporre alle/ai vostre/i clienti.
Come sottolineo spesso fare la consulente d’immagine significa anche EDUCARE le clienti a vestirsi per fare e farsi del bene.
Esistono alternative al fast fashion che permettono di fare scelte di moda più consapevoli e sostenibili. Un’opzione è acquistare da marchi di moda etici e sostenibili che utilizzano materiali rispettosi dell’ambiente.
Un’altra alternativa è esplorare abiti di seconda mano e vintage. I negozi che vendono questi articoli offrono una vasta gamma di articoli usati che non sono solo unici e bellissimi ma anche più sostenibili. Dando una seconda vita a questi capi si contribuisce a ridurre gli sprechi e a portare in giro storie.
Con questo breve articolo in un periodo così caldo come quello natalizio spero di aver sottolineato che il fast fashion porta ad un risparmio apparente e che il suo costo va oltre il prezzo.