Sommario
L’intelligenza artificiale è non solo un grande trend ma anche uno strumento a supporto del lavoro (anche) dei consulenti d’immagine purché sia utilizzato con la giusta consapevolezza e conoscendo i forti limiti che gli algoritmi hanno, almeno per il momento.
Cosa può fare?
Senza scivolare in scenari apocalittici, l’intelligenza artificiale è una realtà e, se non demonizzata, può essere un supporto all’attività dei consulenti d’immagine. Vi propongo due esempi di attività in cui potrebbe essere d’aiuto, ma vi svelo subito l’assassino. Nel primo caso – l’analisi del colore – è un punto di partenza e non di arrivo, mentre nel secondo – analisi dei trend moda – è oggettivamente un ottimo strumento.
L’armocromia…artificiale
Uno degli ambiti d’applicazione principe dell’intelligenza artificiale per image consultant è proprio l’analisi del colore. Forse proprio perché è uno dei servizi più richiesti, in apparenza più facilmente schematizzabile e riconducibile a regole fisse, è stato per primo il bersaglio della AI.
Ci sono sul mercato tantissime applicazioni (alcune gratuite, altre a pagamento) per smartphone che, dopo aver inquadrato il viso attraverso la fotocamera, permettono di scoprire quale è la propria stagione di appartenenza e in alcuni casi anche il sottogruppo. In alcuni casi, poi, offre anche dei suggerimenti su come poter valorizzare appieno i colori naturali del viso con un make up ad effetto.
Ma è davvero soddisfacente il risultato? No, nella maggior parte dei casi, per svariate ragioni tra cui: mancanza di personalizzazione sui reali bisogni e le preferenze del cliente, non tiene in considerazione che i capelli potrebbero essere tinti o la persona abbronzata, piuttosto che avere un margine d’errore.
AI e l’analisi delle tendenze della moda
Una delle capacità che vengono invidiate all’AI è quella di saper processare grandi quantità di dati provenienti dal web, le sfilate di moda, le riviste e influencer per poterne estrapolare dei trend emergenti.
In questo senso l’intelligenza artificiale può essere veramente un aiuto per i consulenti d’immagine che possono quindi rimanere aggiornati sulle ultime tendenze moda per poter suggerire – anche – alcuni capi d’abbigliamento e accessori in linea con i trend del momento.
L’intelligenza (emotiva) del consulente d’immagine
Nonostante l’incredibile potenziale dell’Intelligenza Artificiale (IA) nell’ambito della consulenza d’immagine, c’è un aspetto che rimane insostituibile: la componente umana.
Mentre l’IA può offrire un’analisi precisa e raccomandazioni generiche basate su algoritmi sofisticati, manca ancora della componente umana essenziale.
La consulenza d’immagine va oltre l’aspetto esteriore, coinvolgendo anche la sfera emotiva e psicologica dei clienti. I consulenti d’immagine umani possiedono un’empatia naturale che consente loro di comprendere le esigenze e le preferenze individuali, non solo attraverso i dati, ma anche attraverso la comunicazione verbale e non verbale.
Inoltre, i consulenti d’immagine hanno un’esperienza diretta nel settore, avendo lavorato con diverse persone e affrontato una vasta gamma di situazioni. Questa esperienza pratica li rende capaci di offrire consigli personalizzati, tenendo conto delle sfumature individuali e delle tendenze di moda in continua evoluzione.
L’interazione umana nel processo di consulenza d’immagine è fondamentale per costruire una relazione di fiducia e per creare un ambiente in cui i clienti si sentano a proprio agio nell’esprimere le proprie aspettative e preoccupazioni.
L’IA può sicuramente supportare i consulenti d’immagine fornendo informazioni dettagliate e suggerimenti, ma è la combinazione di competenze umane e tecnologiche che offre i migliori risultati. L’empatia, la sensibilità e l’esperienza dei consulenti d’immagine in carne ed ossa si integrano con l’IA per creare un servizio completo e altamente personalizzato, in grado di soddisfare le esigenze uniche di ogni individuo.