Ad aprire le danze della Milano Fashion Week Moda Donna per la stagione Autunno/Inverno 2025 è Gucci. Il brand, che ha fatto sentire la sua assenza alla MFW Uomo, ha scelto di unificare le collezioni maschile e femminile in un’unica sfilata dal titolo Continuum, evitando la dispersione di idee e rafforzando un’immagine coesa della maison.
L’evento si apre con l’accompagnamento di un’orchestra dal vivo, guidata da Justin Hurwitz, che illumina l’atmosfera della sala color verde bosco, creando un’ambientazione quasi cinematografica. La passerella si snoda lungo il motivo Interlocking G, iconico del marchio, ripreso anche nella pelletteria, in omaggio al fondatore Guccio Gucci. Il contesto scuro, arricchito da dettagli verdi, evoca un’estetica futuristica e sofisticata.
La sfilata si inserisce in un momento di transizione per il brand, che, dopo la separazione dal precedente direttore creativo Sabato De Sarno, è in attesa di una nuova guida. In questa fase, la collezione è stata ideata dall’ufficio stile, con il supporto della consulente di immagine Suzanne Koller. Il focus è sulla rilettura dell’heritage di Gucci, con riferimenti che spaziano dagli anni ’60 al minimalismo glamour degli anni ’90 fino all’ultra-massimalismo più recente. Il risultato è una sintesi innovativa che getta le basi per il futuro del brand.
I tessuti tipicamente maschili invadono il guardaroba femminile, ridefinendo il concetto di eleganza con completi sartoriali, trench in vinile, mini dress, camicie bon ton in mohair, body in velluto dalla schiena scoperta, jumpsuit scintillanti e pellicce. Al tempo stesso, la collezione gioca sull’equilibrio tra struttura e fluidità, accostando volumi rigorosi a silhouette più morbide e scivolate.
La palette cromatica oscilla tra nuance sobrie – verde, grigio, malva e marrone – e accenti vibranti di arancione, rosso e rosa, a sottolineare il dualismo tra classicismo e sperimentazione.
Con Continuum, Gucci non solo rilegge la propria storia, ma traccia anche una nuova direzione per il futuro, dimostrando che, nonostante le transizioni, l’identità del marchio resta salda, pronta a evolversi senza perdere il proprio DNA.