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Chi non vorrebbe avere una cabina armadio piena zeppa di scarpe come quella di Carrie Bradshaw in “Sex and the city”? Penso che sia un desiderio comune e diffuso, questo perchè la scarpa non è solo un accessorio con cui è più facile osare, ma anche perché ha la capacità di rivelare la personalità di chi la indossa e contribuisce a definire uno stile ben preciso.
Le scarpe e la loro comunicazione
Scegliere la scarpa giusta è importante per trasmettere il grado di sicurezza, serietà e socievolezza, poiché è lo strumento che ci consente di camminare in un certo modo e assumere una determinata postura. Proprio per questo è importante conoscere la composizione base delle calzature, in modo da fare una scelta oculata anche in termini di qualità.
Struttura delle scarpe
Le calzature sono composte da due parti fondamentali: la parte superiore, detta tomaia, ossia quella che avvolge il piede e può essere in pelle, tessuto o plastica e la parte sottostante, detta suola o fondo, a seconda del materiale che la compone. La suola è realizzata in cuoio, mentre il fondo è composto da altri materiali come il sughero, la gomma, il legno o il poliuretano.
La tomaia può essere liscia o traforata (detta brogue). Allo stesso modo le punte: se presentano dei fori come decorazione, vengono chiamate “code di rondine”.
Lavorazione e qualità del prodotto
Tomaia e suola vengono unite fra di loro attraverso tre metodi di lavorazione principali, che incidono sulla qualità:
- Lavorazione Goodyear: suola e tomaia vengono unite tramite cucitura attraverso il guardolo, una striscia più o meno sottile di cuoio o gomma. Questa tecnica assicura alla scarpa estrema comodità, prestigio e notevole durata nel tempo, praticamente indistruttibili. Proprio perché rappresenta una garanzia di qualità, le scarpe soggette a questa lavorazione si posizionano sul mercato all’interno di una fascia di prezzo alta.
- Lavorazione Blake: suola e tomaia vengono cucite, donando flessibilità e leggerezza alla scarpa.
- Lavorazione ad Ago: la tomaia viene cucita alla suola, assicurando leggerezza ma una minore durata. La scarpa soggetta a questo tipo di lavorazione risulta qualitativamente inferiore.
Il tacco
Nelle scarpe da donna un occhio di riguardo è da rivolgere al tacco, che può essere a spillo, a stiletto, a rocchetto o largo. Essendo posto sotto il tallone e dovendo garantire stabilità e, nei limiti del possibile anche un certo comfort, il tacco deve rispondere a determinati requisiti anatomici ed estetici. I più resistenti sono realizzati in plastiche dure come il polistirolo e l’Abs, che vengono poi verniciati, spruzzati o rivestiti a seconda del risultato che si vuole ottenere.
A livello di struttura esistono due tipologie di tacchi:
- Tacco a coda: realizzato interamente in cuoio, rappresenta il prolungamento della suola. Durante la lavorazione il tacco non si perde mai, ecco che risulta particolarmente adatto per la realizzazione di scarpe eleganti e pregiate. Garantisce alti standard di qualità e resistenza.
- Tacco bally: in questa lavorazione il tacco viene incollato alla suola, che sarà in gomma. La lavorazione è più veloce, la scarpa risulterà più economica ma meno resistente.
Per preservare le scarpe nel tempo, proteggerle dall’usura e minimizzare il rischio di scivolare, consiglio di rifinire sempre i tacchi con il sottotacco in poliuretano, poiché non tutte le calzature escono in commercio con questa dotazione.
Una volta apprese queste nozioni base, sarà più facile effettuare acquisti consapevoli e regalarsi una bella scarpa di qualità con la consapevolezza di aver fatto un investimento durevole nel tempo.